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14/03 2023
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#RICERCA. Nature Medicine - Tumore del colon metastatico: terapie sempre più personalizzate

— di Ilaria Coro

La scienza è ambiziosa, è una perfezionista. Non si accontenta di sviluppare nuove cure, con tenacia elabora strategie intelligenti per rendere le terapie ancora più efficaci. Come nel caso del lavoro recentemente pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Medicine”: un esempio di integrazione tra i dati ottenuti dalla ricerca di laboratorio e le informazioni provenienti dalla normale pratica clinica, che ha permesso di tracciare l’identikit molecolare del tumore del colon-retto metastatico così da predire la risposta dei pazienti alla terapia. Un passo fondamentale per una medicina sempre più di precisione e reso possibile grazie alla sinergia tra 36 centri internazionali, di cui 30 italiani - coordinati dall’Oncologia del Policlinico di Milano.

Il tumore del colon-retto è il secondo tumore più frequente in Italia, particolarmente diffuso nella fascia d’età compresa tra i 60 e i 75 anni. Nel 2022 sono state quasi mezzo milione le nuove diagnosi. Sebbene i casi siano in aumento, si sta assistendo ad una riduzione della mortalità. Un risultato ottenuto grazie ad intensi programmi di screening, strategie preventive e nuovi interventi terapeutici. 
Come, ad esempio, la combinazione dei farmaci orali trifluridina/tipiracil (FTD/TPI), approvata nel 2015, è risultata efficace nei casi più aggressivi, che hanno sviluppato metastasi in altri organi nonostante le terapie. Una cura molto promettente, mirata a riparare i sistemi di risposta al danno del DNA nelle cellule tumorali, che in alcuni pazienti ha evidenziato ottime risposte mentre in altri i risultati sono stati modesti.

Da qui la necessità di far luce sulle cause di questo differente comportamento partendo dall’analisi dell’intero genoma di 37 pazienti trattati con FTD/TPI in 13 ospedali dei Paesi Bassi. I risultati hanno fatto emergere che mutazioni diverse del gene KRAS, uno degli “interruttori” dei meccanismi di crescita delle cellule tumorali, provocano una differente risposta alle terapie. In particolare, la mutazione KRAS G12C causa una resistenza alla terapia con FTD/TPI mentre la mutazione KRAS G13C si associa a un maggior beneficio al trattamento.
I dati sono stati replicati anche in vitro, al “The Netherlands Cancer Institute” di Amsterdam, utilizzando linee cellulari ed organoidi (mini-colon) derivati dalle cellule tumorali dei pazienti, e soprattutto sono stati confermati da uno studio clinico “real life”. Un lavoro internazionale che ha avuto come focus la raccolta retrospettiva delle informazioni relative a 960 pazienti con tumore al colon-retto metastatico, analizzato a livello molecolare al momento della diagnosi, a cui è stata somministrata la combinazione terapeutica FTD/TPI nella normale pratica clinica. Uno studio che ha coinvolto 6 istituzioni nel Regno Unito e 30 in Italia, queste ultime coordinate dall’Oncologia del Policlinico di Milano.

"Questa ricerca ha evidenziato l’importanza dei dati che provengono dalla realtà clinica quotidiana, i cosiddetti 'real-world data', che conferiscono robustezza e affidabilità clinica ai risultati ottenuti in laboratorio consentendo di migliorare sempre di più le cure” spiega Michele Ghidini, specialista dell’Oncologia del Policlinico e Principal Investigator dello studio retrospettivo real life Italiano. “In particolare, questo lavoro rappresenta un ulteriore passo verso una medicina di precisione che identifica i fattori predittivi di risposta ai farmaci per ottimizzare e personalizzare ancora di più la scelta dei trattamenti. Una pratica finora applicata solo alle cure che utilizzano gli anticorpi monoclonali ed i farmaci biologici antitumorali ma che è fondamentale estendere a tutti i percorsi terapeutici, compresi i trattamenti chemioterapici classici”.


Codon-specific KRAS mutations predict survival benefit of trifluridine/tipiracil in metastatic colorectal cancer